giovedì 23 aprile 2015







FRANCA MILASI LA ROSA







SITO Franca Milasi La Rosa

visita la gallery bassorilievo

mostra alle ciminiere, Catania 2008







ARCHEOLOGIA DEL DIGITALE
FRANCA MILASI LA ROSA, è nata a Canicattini Bagni (SR). Ha conseguito il diploma di Belle Arti specializzandosi in scultura. Ha prestato servizio presso i Licei a indirizzo artistico come docente e preside.  Artista poliedrica, nel suo percorso artistico, ha sperimentato diverse tecniche: dall’uso sapiente della terracotta, alla ricerca pittorica. Collabora, con altri artisti tra cui Marisa Zaccaria. E' seguita dalla  storica dell'arte Maria Antonietta Mamone.
Come spesso accade negli studi archeologici, la ceramica è un elemento guida fondamentale per la ricerca, per capire l’epoca e la civiltà. Così, l’indagine di Franca Milasi La Rosa, parte dalla ricerca e raccolta del materiale argillosa per poi svilupparsi nella creazione di piccoli pezzi di design, insegnandoci che non sono solo oggetti, ma racchiudono la “Summa dei Saperi ”  della tecnica artistica in particolar modo della ceramica.
Grazie all’indagine, dell’antica civiltà greca e delle culture indigene e primitive, l’artista riscopre la manualità artigianale e gli oggetti in argilla del rituale domestico. Piccole sculture dal modellato essenziale, dal disegno spontaneo e sperimentale e si sviluppano su temi a volte geometrici, altre volte su figure antropomorfe, rendendo l’oggetto unico, inimitabile di una poetica sublime che ti lascia emozionare.
La scultrice/designer, Franca Milasi La Rosa ha progettato, modellato e realizzato la lampada in argilla e in 3D (3D maker Alfio Tonetto),“ Magna Grecia Food”. Con geniale intuizione,  è riuscita ad unire stilisticamente, lo stile del ceramista artigiano all’attuale “ceramista digitale”. Il risultato delle due creatività (artigiana e digitale), è il TOTEM, la luce, il segno, il sogno. La trascendenza, l’estensione naturale che ti coinvolge con tutto il tuo essere a parteciparvi senza aver timore di perdersi, poiché ritroverà gli oggetti a lui conosciuti, appartenenti al vissuto quotidiano di ognuno di noi. La lampada, è l’elemento naturale, indispensabile di completamento dell'abitare in particolare è elemento di unione tra passato e futuro.
Tale progetto così studiato sarà per il futuro, significativo per la valorizzazione dell'antico e del nuovo  nella BOVESIA, attraverso iniziative, eventi e manifestazioni.

MILANO, 13-04-2015                                                                      
 CINZIA STEFANIA MONCIARDINI





CALANCHI DELLA BOVESIAceramiche in riva al mare 


artiste
Franca Milasi  La Rosa e Marisa Zaccaria


Le artiste conoscono le argille della Bovesia, in quanto le hanno raccolte per sperimentazione personale di ceramica Raku e altro.
Il  loro 
obiettivo, nell’anno EXPO 2015, è proporre un laboratorio collettivo di manipolazione dell’argilla dei Calanchi a tema:  «creare e ricreare oggetti popolari, e archeologici». 
Ambito territoriale di svolgimento: Nazionale-Internazionale


Nazionale : un comune della Bovesia
       Internazionale : Francia , America Arizona.


In Italia i calanchi sono presenti lungo l’Appennino
In PARTICOLARE quelli di Reggello in Val D’Arno sono il magico sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci 

La durata del laboratorio
è suddivisa in due fasi:
 raccolta collettiva dell’argilla e manipolazione e modellazione dell’oggetto.
Il tutto avviene in una giornata.

LA MANIPOLAZIONE collettiva dell’argilla, raccolta sulla collina,  «emotivamente» è un gesto di riappropriazione delle risorse del territorio.
LA MODELLAZIONE di oggetti in modo manuale e creativo «disvela» aspetti nascosti e soggettivi di relazione con i costumi il cibo e le tradizioni.

In fine la REINVENZIONE dell’oggetto è una rielaborazione del vissuto quotidiano e  riequilibra il rapporto con se stessi  e con l’ambiente. 

Abitare un territorio significa , esplorare e conoscere la sua evoluzione per proteggerlo e trasmetterlo alle generazioni future.
Un ringraziamento speciale alla storica dell'arte
Maria Antonietta Mamone.










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